Ce. Di. Puglia, ok al concordato fallimentare

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Ce. Di. Puglia, ok al concordato fallimentare

Corriere del Mezzogiorno

BARI – È andata in porto la proposta di concordato fallimentare della Ce.Di. Puglia, la rete di supermercati salentini fallita nel 2004 dopo un tentativo non riuscito di concordato preventivo. La società nel 2000 era arrivata a sfiorare un fatturato di 500 milioni di euro e contava oltre 1.600 dipendenti, poi a seguito di una politica di acquisizione aggressiva la situazione finanziaria precipitò. Il 3 maggio 2004 fu dichiarata fallita, proprio sui tentativi di salvataggio dell’azienda la Procura di Bari aprì un’inchiesta che coinvolse anche Raffae­le Fitto, all’epoca presidente della Regione Pu­glia. L’8 giugno scorso il concordato, dopo l’omologazione da parte del Tribunale di Bari, il parere del curatore, il professore Giuseppe Trisorio Liuzzi e con il voto favorevole del 90% dei creditori, è diventato definitivo: do­po sette anni, quindi, si chiude un vecchio contenzioso. La proposta di concordato falli­mentare era stata presentata al Tribunale il 26 novembre del 2009 da Europa Investimenti ( società nata nel 1988 da un progetto di Stefa­no Vegni, attiva in particolar modo nelle co­siddette special situation: dalle procedure concorsuali ai crediti incagliati, dalle parteci­pazioni azionarie in aziende in stato di crisi alle procedure fallimentari) per il tramite di una società di scopo istituita appositamente, la Lanzone Sei srl, controllata al 55%.

Alla presentazione della domanda di con­cordato il passivo accertato ammontava a 247 milioni di euro. A fronte di tale passivo, Lan­zone Sei si è fatta carico di un onere concorda­tario pari 52,7 milioni, di cui 39 per passività e 13,1 per passività in contenzioso. Inoltre la proposta omologata prevede la garanzia inte­grale dell’onere concordatario assunto attra­verso liquidità per 19,4 milioni, accordi tran­sattivi su passività ammesse e in contenzioso per 7,2 milioni e per i restanti 26 milioni attra­verso il rilascio di fideiussione bancaria a pri­ma richiesta emessa dalla Banca Popolare del­l’Emilia Romagna. Nel dettaglio la proposta di concordato prevede il pagamento integrale degli oneri in prededuzione e i creditori privi­legiati residui, nonché la soddisfazione dei creditori chirografari secondo percentuali dif­ferenziate in cinque classi, con rimborsi da un minimo del 5,6% a un massimo del 20,1%, con un rimborso medio pari a circa il 10% del credito ammesso.