Dentro i Fallimenti asset da riscoprire

Dentro i Fallimenti asset da riscoprire

Il Mondo

A creare nuove opportunità è il «mercato della recessione». L’aumento del 30% dei fallimenti nel 2009 rispetto al 2008 e il quasi raddoppio dei concordati preventivi (nello stesso periodo + 80%) sono l’effetto più evidente della crisi ma rappresentano una occasione per chi è specializzato nel rilevare gli asset delle aziende in procedura concorsuale alleggerendo le attività dei commissari e accorciando dei tempi degli attivi. Come Europa Investimenti, società nata nel 1988 e rilanciata tre anni fa per iniziativa di un gruppo di manager e professionisti con alle spalle esperienze in gruppo bancari e di private equity, che è uno di questi operatori. Presieduta da Stefano Vegni in passato in Citigroup ( gli altri tre soci fondatori sono Stefano Bennati ed Ennio Vitullo ai quali si è aggiunto di recente Roberto Tuzzami, ex dg della Banca Monte Paschi di Siena Gestione Crediti), Europa Investimenti ha chiuso l’ultimo bilancio al 30/06/2009 con un utile netto consolidato di quasi 2,3 milioni di euro e negli ultimi tre anni ha gestito masse attive per complessivi 70-80 milioni e passive per circa 150 milioni. Opera anche grazie ad una rete di professionisti attraverso cui viene monitorata buona parte dei 166 Tribunali del Paese. Dove la durata media di una procedura fallimentare varia tra i tre e i dieci anni, con alcuni casi che raggiungono anche i vent’anni. Perciò si stanno facendo strada soluzioni di tipo privatistico (possibilità introdotta dalla riforma del diritto fallimentare del 2006) promosse da operatori finanziari il cui modello di business è basato sulla rilevazione e la vendita degli asset attivi con la liquidazione in tempi brevi dei creditori. Gli accordi avvengono sotto la vigilanza dei tribunali che li omologano.

«Generalmente interveniamo quando il fallimento è già in stato avanzato», spiega Vegni, «proponiamo un accordo che , se va a buon fine, ottiene il duplice effetto di liberare gli asset, come per esempio gli immobili e la cassa, da liquidazioni fallimentari molto lunghe e farraginose e di rimborsare subito creditori che altrimenti dovrebbero attendere decenni». Naturalmente l’entità del rimborso è molto spesso inferiore, ma agli occhi dei creditori la prospettiva di accorciare drasticamente i tempi può compensare questa perdita. Il risultato di quest’attività è un business ad alto valore aggiunto poiché gli attivi vengono collocati sul mercato attraverso accordi di prevenduto che la stessa Europa Investimenti conclude prima di entrare in gioco (cioè prima di formulare la proposta ai creditori). Negli ultimi tempi la società ha incominciato a occuparsi anche di concordati preventivi, procedure che implicano attività e conoscenze parzialmente diverse da quelle dei fallimenti. Di recente, infatti, è stata chiusa un’operazione rilevante quale quella della Faber Factor: tra gli asset attivi rilevati da Europa Investimenti ci sono non performing loan per un valore nominale di 220 milioni.