
17 Nov Europa Investimenti, aumento da 30 milioni
Il Sole 24 ORE
La crisi per chi si occupa di aziende in dissesto, è un’ opportunità di crescita. Europa lnvestimenti, gruppo finanziario attivo nelle special situation ( cioè nel rilevare e gestire situazioni aziendali di crisi) è pronta a lanciare un aumento di capitale per fare il salto di qualità. «Come tipologia di operatore possiamo dire di trovarci al posto giusto e al momento giusto» ha spiegato al Sole 24 Ore il presidente e a.d. Stefano Vegni. «Le occasioni interessanti sul mercato si stanno moltiplicando e vogliamo compiere un salto dimensionale per effettuare operazioni che al momento i mezzi propri non ci consentono. Stiamo già guardando a diversi dossier».
Il gruppo ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile netto consolidato di 2,1 milioni di euro e prevede di raggiungere nel 2011 i 3,5 milioni. «Per l’aumento di capitale ci sono due opzioni allo studio – ha continuato l’a.d. – o aprire il capitale a uno o due soggetti interessati a una partnership strategica e industriale oppure realizzare un aumento di capitale che coinvolga più attori interessati a un investimento». «L’operazione – ha continuato Vegni – manterrà il controllo degli attuali soci e dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro». Prima dell’aumento Europa Investimenti conferirà a una sua controllata al 100% gli asset risultanti delle ristrutturazioni aziendali effettuate, che attualmente sono iscritti a bilancio a zero. Il valore dell’aumento di capitale dipenderà quindi anche dalle valutazioni attribuite a questi attivi, oltre che alla scelta dei nuovi soci di entrare nel capitale della sola controllata oppure in quello della capogruppo, con diversi profili di rischio. Ad oggi il valore nominale complessivo delle passività ristrutturate da Europa Investimenti è di quasi 500 milioni di euro, mentre il valore nominale degli attivi assunti arriva a 818 milioni di euro, di cui 96 milioni di euro di liquidità, 306 di altri attivi (inclusi immobili,leasing immobiliari e azioni revocatorie verso istituti bancari e altri soggetti), 416 milioni di crediti non perfoming e un importo complessivo delle garanzie (fideiussioni e cash collateral) rilasciate a favore dei creditori concordatari di 156 milioni di euro.