Marnavi vuole il dry Deiulemar

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Marnavi vuole il dry Deiulemar

Milano Finanza

Come anticipato lo scorso 5 luglio da MF Shipping & Logistica, il ramo dry bulk di Deiulemar Shipping, spogliato delle navi gasiere e delle bulk carrier della controllata Ledi Shipping, potrebbe essere ceduto tutto insieme. Ieri, infatti, è arrivata dalla società SeaShipDry Srl (appena costituita e controllata all’80% da Marnavi e al 20% da Europa Investimenti) una proposta d’acquisto da 80 milioni di euro, depositata presso il Tribunale di Torre Annunziata, per rilevare tutti gli attivi del Fallimento Deiulemar Shipping. L’offerta riguarda quindi l’intero ramo aziendale composto da 12 navi bulk carrier e dal personale della società fallita, per i quali lo scorso luglio una perizia ordinata dai curatori fallimentari aveva stimato un valore compreso fra 81 e 90 milioni di euro.

Stefano Bennati, amministratore delegato di Europa Investimenti, ha spiegato a MF Shipping & Logistica che «l’offerta di SeaShipDry potrà essere incrementata laddove ne sussistano i presupposti, all’esito delle necessarie attività di verifica dell’effettivo stato della flotta e della situazione economico – finanziaria del ramo d’azienda attualmente gestito dalla curatela. Nel business plan che abbiamo predisposto si prevede il mantenimento in esercizio di alcune navi (le più vecchie inevitabilmente verranno destinate alla demolizione) e il riscadenziamento degli oltre 300 milioni di euro di debiti con i creditori». La palla passerà ora al giudice fallimentare del tribunale di Torre Annunziata e al comitato dei creditori di Deiulemar Shipping, cui spetta la decisione se accogliere o meno la proposta d’acquisto. Domenico Ievoli, presidente di Marnavi, ha spiegato che «questa operazione è stata messa in piedi un po’ con la testa e un po’ con il cuore. Deiulemar è stata una realtà importante per lo shipping sia italiano sia internazionale e, sebbene SeaShipDry abbia sede a Milano, gli uffici operativi della società armatoriale rimarrebbero a Napoli. Il nostro passo l’abbiamo fatto, ora non rimane che attendere cosa decideranno il tribunale e i creditori».

Marnavi è un gruppo attivo nella nicchia soprattutto delle navi chimichiere e dell’offshore, con interessi sparsi anche alla cantieristica navale e con un valore della produzione annuo che si aggira intorno ai 140 milioni di euro. Ievoli tiene però a precisare: «Il dry bulk per noi non sarebbe una novità perché, nella secolare storia della società, mio padre aveva diverse navi portarinfuse secche, mentre io finora mi ero concentrato su mercati più specializzati e più complessi. Le competenze non ci mancano e nei nostri progetti è sufficiente un mercato stabile e su livelli medi per far tornare i conti. Poi se i noli saliranno, molto ancora meglio».

Per Europa Investimenti, società di private equity, specializzata in ristrutturazioni aziendali complesse tramite concordati preventivi e concordati fallimentari, è la prima operazione nell’industria shipping. Negli ultimi quattro anni, Europa Investimenti ha realizzato 28 operazioni di concordato fallimentare o preventivo, ristrutturando passività concordatarie per un valore complessivo di oltre 825 milioni di euro e gestendo attivi per un valore nominale di circa un miliardo.

Con l’offerta avanzata da SeaShipDry potrebbe dunque chiudersi definitivamente il fallimento di Deiulemar Shipping, società operativa trascinata nel crac Deiulemar che ha interessato oltre 10 mila risparmiatori sottoscrittori di obbligazioni irregolari per quasi 800 milioni di euro.