01 Lug Profitti da fallimento
TopLegal
Il bacino a cui attingere è enorme. In Italia, ad oggi, si contano circa 160mila fallimenti in atto. Per chi investe nelle cosiddette special situations si tratta di una vera e propria miniera di opportunità che cresce, complice la crisi a un ritmo del 10% l’anno.
Certo non tutti i fallimenti sono uguali. Lo sa bene Stefano Vegni, presidente di Europa Investimenti, che a TopLegal racconta quanto sia fondamentale la possibilità di collaborare con una rete di professionisti «che ci aiuti a distinguere i fallimenti buoni da quelli cattivi», il che significa individuare le operazioni con rischi contenuti, passivo certo e attivo liquido. «Si tratta di un “mestiere” che, un tempo, era quasi esclusivo appannaggio di professionisti particolarmente attenti a queste vicende», afferma Vegni, e «che noi abbiamo trasformato in un industria ad alto livello di complessità finanziaria e giuridica».
Ma non è tutto. «Le operazioni di concordato fallimentare rappresentano dei deal ad alto tasso di giuridicità e quindi», osserva Vegni «non è possibile affrontarle senza il supporto di “tecnici” esperti, qualificati e credibili». E il lavoro dei legali, in particolare, si esplica nella strutturazione della proposta di concordato, e nelle fasi di due diligence e «in alcuni casi», aggiunge Vegni, «sono gli stessi avvocati che in collaborazione con noi individuano quelle situazioni da cui possono nascere operazioni interessanti». La relazione tra Europa Investimenti e i legali, così, diventa una sorta di partnership in cui si arriva anche alla condivisione dei rischi, nel senso che il legale vedrà meglio ricompensato il proprio lavoro in caso di esito positivo della proposta concordataria. «Alcuni avvocati dimostrano eccellenti capacità di cogliere le opportunità di business legate a una vicenda fallimentare, e quindi di trasformare cause annose e interminabili controversie giudiziali in ottime occasioni di investimento».
Tra i deal più recenti seguiti da Europa Investimenti possiamo ricordare l’operazione Faber Factor.
La Faber Factor Spa, ha operato dal 1994 al 2007 quale società di factoring e di leasing. Nel 2006, la società registra perdite importanti e gli azionisti ne deliberano la messa in liquidazione (marzo 2007). Dopo trattative con i creditori per una sistemazione extragiudiziale della sofferenza, Faber Factor presenta nell’ottobre 2007 domanda di concordato preventivo.
Terminata la fase di analisi, e dopo complesse trattative con le banche creditrici, Europa Investimenti presenta, nel gennaio 2008, una proposta migliorativa di concordato, in qualità di assuntore. I creditori l’approvano in aprile, il Tribunale di Ancona la omologa nel novembre 2008 e il decreto di omologa diviene definitivo il 27 maggio 2009. La proposta prevede il pagamento immediato, ai creditori, per cassa, di un totale di circa 50 milioni di euro, (di cui 41 agli Istituti diCredito), e il pagamento differito (a sette anni, con interesse dello 0,50%) di ulteriori 18 milioni alle banche creditrici, con garanzia fideiussoria della Morgan Stanley. Europa Investimenti ha rilevato così gli attivi, tra cui numerosi crediti performing, e non performing, questi ultimi ammontanti ad oltre 200 milioni di euro in linea nominale.
L’attività principale di Europa Investimenti si svolge soprattutto sul fronte dei concordati fallimentari.
A tal proposito si può ricordare il caso di Cantiere Navale Valdettaro Srl, storico cantiere navale di Portovenere fondato dall’omonima famiglia nel 1916, società dichiarata fallita nel dicembre del 1995 dal Tribunale di La Spezia. Nel corso della procedura, il curatore aveva proceduto alle vendite dell’attività industriale e di altri beni per rimborsare parzialmente i creditori privilegiati; inoltre, erano state promosse diverse cause di revocatoria di pagamenti nei confronti di sei istituti bancari e di numerosi fornitori. Tali cause rappresentavano, congiuntamente alla liquidità e a crediti fiscali, gli attivi ancora nelle disponibilità del fallimento. Nel giugno 2008 Europa Investimenti, dopo una attenta due diligence, ha depositato una proposta di concordato fallimentare, omologata nel marzo 2009 dal tribunale di La Spezia.
E’ bene chiarire che si tratta di operazioni puramente finanziarie, dal momento che, quando la proposta concordataria viene formulata, l’azienda, di fatto, non c’è più. Dunque, generalmente, l’omologa del concordato consente il pagamento dei creditori della procedura in tempi certi e rapidi (a seconda dei casi si va da 30 a 90 giorni) e consegue il raggiungimento di numerosi obiettivi: elimina l’alea circa ulteriori riparti e rende certi importi spettanti ai creditori; rende altrettanto certi e pressochè immediati i tempi di pagamento di detti importi; elimina i costi di gestione della procedura e di realizzo dell’attivo e consente la chiusura del fallimento. L’investitore, per parte sua, colloca sul mercato gli attivi.
La presenza dei legali su queste operazioni è una costante.
Nel caso Faber Factor, per esempio, Europa Investimenti è stata affiancata dagli avvocati Salvatore Sanzo e Lorenzo Claris Appiani di Milano, e, per alcuni aspetti particolari, dal professor Valerio Di Gravio dello studio
Grimaldi di Roma, mentre, nel caso Cantiere Navale Valdettaro, la società è stata assistita da Giorgio Giorgi di Genova e Pasquale Lacalandra di Milano. Nel concordato Sielm, altra operazione portata a termine, Europa Investimenti ha lavorato con Antonio di Iulio dello studio Ghia di Roma. Ma il numero di avvocati con cui Europa Investimenti ha instaurato un rapporto costante di collaborazione è molto vasto. «Possiamo dire» afferma Vegni, «di avere circa 50 studi di avvocati sparsi in tutt’Italia, con cui collaboriamo in maniera abbastanza costante».
Il 2009 di Europa Investimenti si è chiuso con un utile di circa 2,4 milioni di euro e cinque operazioni all’attivo (tra cui il concordato preventivo Faber Factor). «Per il 2010», aggiunge Vegni, «prevediamo di continuare a crescere».
Mentre scriviamo, la società sta lavorando al closing di tre operazioni e ha altre cinque proposte di concordato fallimentare che aspettano di essere esaminate.